
Catone, nel De agri cultura, LXXXVIII, 79 ci indica una specialità italica molto nota, i globuli, come delle sferette molto simili agli struffoli napoletani tipici di queste festività. La difficoltà principale per chi volesse riprodurli seguendo la ricetta antica è l’alica che credo sia introvabile o almeno noi non siamo riusciti a procurarcela. In sostituzione si può utilizzare la semola. Gli ingredienti sono la farina di semola e la ricotta, il miele, lo strutto e i semi di papavero.
Si anche secondo noi è una ricetta molto poco leggera, non mi stupirei se la pensaste diversamente. Le dosi ovviamente non ci sono però l’impasto è uguale a quello regionale campano.
Dall’impatto base degli struffoli tradizionali si ricavano anche le zeppoline. Insomma forme un poco diverse ma comunque tipiche regionali.
Di seguito gli ingredienti ma prima un poco di aneddoti storici.
Pare che nel Golfo di Napoli ce li abbiano portati i Greci, al tempo di Partenope. E dal greco deriverebbe il nome “strongoulos”. Sempre in greco, la parola “pristòs” significa tagliato e quindi per assonanza, uno “strongoulos pristòs” è una pallina rotonda tagliata. Nella Magna Grecia è diventata “strangolapre(ve)te” perché molto compatti ed in grado di “strozzare” gli avidi membri del clero.
Ma in Umbria e in Abruzzo lo struffolo si chiama cicerchiata, perché le palline di pasta fritta legate col miele hanno la forma di cicerchie. Anche a Palermo si parla di struffoli ma con una “f”. Per noi il risultato non cambia: dolce davvero aromatico ed identificativo.
INGREDIENTI
400gr di farina 00
40 gr di zucchero
Burro da fondere circa 60 grammi.
Scorza di limone
3 uova intere e 1 tuorlo
1 pizzico di sale
Un bicchierino di liquore Strega.
Per decorare puoi utilizzare cedro candito e confettini colorati.
Il procedimento prevede la farina in una ciotola con zucchero e sale e scorza di limone grattugiato, miscela a mano. Aggiungi poi il burro fuso, le uova, il tuorlo e il liquore.
Lavora il panetto bene anche se risulta appiccicoso non aggiungere farina ma lavorarlo fino a quando le tue dita saranno pulite ed il panetto morbido.
Fai riposare sotto un canovaccio per 30 min. Taglia l’impasto come se facessi degli gnocchetti, quindi piccoli pezzi. Quando hai finito metti a friggere le palline con olio di semi di arachidi o girasole, pochi pezzi alla volta e per pochi minuti giusto il tempo che diventino dorati.
Aspetta e asciuga bene la frittura poi sciogli il miele in una pentola e ripassa dentro le sferette a fuoco spento. Decora con gli zuccherini ed i canditi, scaglie di mandorla. Posiziona tutto in una bella ciotola.

Questa ricetta è la tradizionale ma a breve proveremo quella antica e poi la confronteremo.
Ricordiamo le nostre radici attraverso l’archeologia, la storia e ovviamente la conoscenza delle ricette antiche.
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