
Una prerogativa tutta greca che però entusiasmó Apicio fu l’utilizzo di questa salsina dal retrogusto amaro controbilanciato dalla solita nota dolce del miele.
La salsa che possiamo anche considerare “agrodolce” utilizza il pepe, il ligustico, la menta secca, i pinoli, l’uva passa, i datteri del Cairo, formaggio dolce, miele, aceto, salsa di Garum ma molto probabilmente Liquamen, olio, vino cotto.
Intingolo da lavorare a mortaio ed equilibrare nel sapore perché, come sappiamo, non esistono dosi nelle ricette apiciane.
Consigliata per crostini di pane e di polenta, per accompagnare filetti di pesce al vapore, bolliti di carne, formaggi o uova lesse, verdure, per arricchire insalate e per dare un tocco in più ai cereali in chicchi o ad una pasta condita.
Dottoressa Claudia Fanciullo
Bibliografia
Apicio, Antica cucina romana, a cura di Federica Introna, Rusconi Libri ed. 2018.
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