Theobroma Cacao

Letteralmente cibo degli Dei.

Leggenda vuole infatti che il serpente piumato Quetzalcoatl recò in dono agli uomini un albero di cacao, per renderci più vicini al Dio e per poter gustare di questo buonissimo frutto.

Il cacao, il cioccolato, ingredienti fondamentali della cucina, della pasticceria classica e di quella moderna.

Eppure, questo seme dalle incredibili qualità risale ad un tempo antichissimo e anche se da noi è arrivato in tempi relativamente recenti.

L’albero dai cui frutti si ricavano queste famosissime fave veniva coltivato e i suoi prodotti consumati già dal secondo millennio a.C.

Sembrerebbe che presso le popolazioni precolombiane il cacao venisse assunto per lo più tramite la preparazione di bevande e che quelle più primitive fossero fermentate. Ricavate dalla polpa del frutto, ricca di zuccheri, dai ritrovamenti fatti si è scoperto di poter ricavare una bevanda fermentata alcolica con gradazioni del 5-7%.

I cronisti spagnoli del famigerato periodo della Conquista descrissero l’esistenza di una tale bevanda presso le popolazioni Maya del Guatemala.

Sempre dai testi dei primi cronisti sappiamo che il cioccolato veniva agitato per produrre una schiuma, considerata la parte più pregiata da bere sia fra i Maya che fra gli Aztechi e versando il liquido da un recipiente a un altro da un’altezza non meglio specificata. Questa operazione è riportata nei vasi maya (Powis et al., 2002, pp. 94-5).

Contenitore cerimoniale di cacao, Río Azul, Guatemala, 460-480 d.C.

Dai ritrovamenti, sembrerebbe inoltre che i nobili e i sacerdoti Maya fossero soliti consumarlo essiccandone i semi pestandoli e unendoli ad acqua, spezie (non specificate) e amido di mais per addensare, ottenendo una bevanda rituale chiamata Jom Cacao consumata per celebrare Ixcacao la Dea protettrice delle coltivazioni e a tutela dalla carestia.

Presso gli Aztechi invece il cacao assume un ruolo molto più centrale anche a livello economico oltre che religioso, con coltivazioni che diventano sistematiche e i sementi, protetti e conservati nei depositi reali. Anche le sue qualità energetiche diventano proverbiali, i semi venivano tostati per esaltarne il sapore e mescolati al peperoncino ottenendo lo xocolati, la bevanda dei guerrieri.

Díaz del Castillo, nella sua Historia verdadera de la conquista de la Nueva España del 1632, riportò effetti afrodisiaci del cacao, in un passo in cui descrive un banchetto offerto da Montezuma, in cui venivano portate grandi quantità di cacao spumante “che dicevano che era per avere accesso alle donne”,(Durand-Forest, 1967).

Il cacao è iconograficamente legato al mais e ad un animale ovvero la scimmia.

Il Dio del mais è spesso raffigurato come un albero di cacao antropomorfo ed indica in molte raffigurazioni un recipiente, probabilmente un contenitore di bevanda alcolica al cacao. Questi reperti riportano spesso il glifo iximté ovvero “albero del dio del mais” (Martin, 2006, pp. 154-6).

Il Dio del Mais dai cui arti fuoriescono frutti dell’albero del cacao. Scodella in pietra (K4331) di provenienza ignota del periodo Maya Classico Arcaico (da Martin, 2006, fig. 8.1a, p. 155)

In effetti questa unione ha senso dato che le antiche popolazioni del Centro America erano solite unire il mais pestato “amido” per addensare le bevande a base di cacao.

Le raffigurazioni di scimmie invece, ricorrono soprattutto per il ruolo dell’animale nella dispersione in natura tramite feci ed espettorazione dei semi di quest’albero e della sua conseguente crescita naturale all’interno del loro habitat.

Piatto d’argilla maya con scimmia che tiene nelle mani dei frutti di cacao. 600-900 d.C. (da Najera Coronado, 2012, fig. 18, p. 158)

Le scoperte fatte dagli studiosi negli ultimi anni hanno riportato alla luce non solo le datazioni di come e quando le coltivazioni di cacao sono cominciate presso le popolazioni precolombiane ma hanno dato una più che notevole svolta su come questo incredibile seme venisse sfruttato in cucina millenni prima che il cacao arrivasse sulle tavole europee.

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

BARRAU JACQUES, 1979, Sur l’origine du cacaoyer, Theobroma cacao Linné, Sterculiacées, Journal d’Agriculture Traditionnelle et de Botanique Appliquée, pp. 171-180.

CAMPBELL LYLE & TERRENCE KAUFMAN, 1976, A linguistic look at the Olmecs, American Antiquity, vol. 41, pp. 80-89.

CHEESMAN E.E., 1944, Notes on the nomenclature, classification and possible relationship of cacao populations, Tropical Agriculture, vol. 21, pp. 144-159.

CHINCHILLA MAZARIEGOS OSWALDO, 2016, Human sacrifice and divine nourishement in Mesoamerica: the iconography of cacao on the Pacific Coast of Guatemala, Ancient Mesoamerica, vol. 27, pp. 361-375.

CUATRECASAS JOSE, 1964, Cacao and its allies. A taxonomic revision of the genus Theobroma, Contributions from the United States National Herbarium, vol. 35, pp. 379-614.

DAKIN KAREN & SØREN WICHMANN, 2000, Cacao and chocolate. A Uto-Aztecan perspective, Ancient Mesoamerica, vol. 11, pp. 55-75.

DURAND-FOREST de JACQUELINE, 1967, El cacao entre los Aztecas, Estudios de Cultura Nahuatl, vol. 7, pp. 155-181.

HALL D. GRANT et al., 1990, Cacao residues in ancient Maya vessels from Río Azul, Guatemala, American Antiquity, vol. 55, pp. 138-143.

HAMMOND NORMAN & CHARLES H. MIKSICEK, 1981, Ecology and economy of a Formative Maya site at Cuello, Belize, Journal of Field Archaeology, vol. 8(3), pp. 259-269.

HENDERSON S. JOHN et al., 2007, Chemical and archaeological evidence for the earliest cacao beverages, Proceedings of the Natural Academy of Science, vol. 104, pp. 18937-40.

HURST W. JEFFREY, ROBERT A. MARTIN & STANLEY M. TARKA, 1989, Authentication of cocoa in Maya vessels using high-performance liquid chromatography techniques, Journal of Chromatography, vol. 466, pp. 279-289.

HURST W. JEFFREY et al., 2002, Cacao usage by the earliest Maya civilization, Nature, vol. 418, pp. 289-290.

KAUFMAN T. & J. JUSTESON, 2007, The history of the word for cacao in Ancient Mesoamerica, Ancient Mesoamerica, vol. 18, pp. 193-237.

KELLEY H. JANE, 1988, Cihuatán, El Salvador: A study in intrasitive variability, Vendebilt University, Nashville.

KIDDER V. ALFRED, 1947, The artifacts of Uxactun, Carnegie Institution, Washington DC.

LENTZ L. DAVID et al., 1996, Foodstuffs, forests, fields, and shelter: a palaeoethnobotanical analysis of vessel contents from the Ceren site, El Salvador, Latin American Antiquity, vol. 7(3), pp. 247-262.

MANZANILLA LINDA, 2004, Social identity and daily life at Classic Teotihuacan, in: J.H. Hendon & R.A. Joyce (Eds.), Mesoamerican Archaeology. Theory and Practice, Blackwell, pp. 124-147.

MARTIN SIMON, 2006, Cacao in ancient Maya religion. First fruit from the maize tree and other tales from the Underworld, in: N. Mc Cameron (Ed.), Chocolate in Mesoamerica. A cultura history of cacao, University Press of Florida, Gainesville, pp. 154-183.

MCANANY A. PATRICIA, REBECCA STOREY & ANGELA K. LOCKARD, 1999, Mortuary ritual and family politics at Formative and Early Classic K’Axob, Belize, Ancient Mesoamerica, vol. 10, pp. 129-146.

MOTAMAYOR J.C. et al., 2002, Cacao domestication I: the origin of the cacao cultivated by the Mayas, Heredity, vol. 89, pp. 380-386.

NÁJERA CORONADO I. MARTHA, 2012, El mono y el cacao: la búsqueda de un mito a través de los relieves del grupo de la serie inicial de Chichén Itzá, Estudios de Cultura Maya, vol. 39, pp. 133-172.

PARADIS LOUISE-I., 1979, Le cacao précolombien: monnaie d’échange et breuvage des dieux, Journal d’Agriculture Traditionnelle et de Botanique Appliquée, vol. 26, pp. 181-199.

POWIS G. TERRY et al., 2002, Spouted vessels and cacao use among the Preclassic Maya, Latin American Antiquity, vol. 13, pp. 85-106.

POWIS G. TERRY et al., 2008, The origins of cacao use in Mesoamerica, Mexicon, vol. 30, pp. 35-8.

POWIS G. TERRY et al., 2011, Cacao use and the San Lorenzo Olmec, Proceedings of the Natural Academy of Science, vol. 108, pp. 8595-8600.

PRUFER M. KEITH & JEFFREY W. HURST, 2007, Chocolate in the Underworld space of death: cacao seeds from an Early Classic mortuary cave, Ethnohistory, vol. 54, pp. 273-301.

SAMPECK E. KATHRYN, 2021, A constitutional approach to cacao money, Journal of Anthropological Archaeology, vol. 61, 101257.

SCHULTES R. EVANS, 1984, Amazonian cultigens and their northward and westward migrations in pre-Columbian times, in: D. Stone (Ed.), Pre-Columbian plant migration, Papers of the Peabody Museum of Archaeology and Ethnology, Harvard University, Cambridge, pp. 69-83.

SEINFELD M. DANIEL, 2007, Molecular archaeological investigations of Olmec feasting in ceramics from San Andrés, Tabasco, Mexico, Thesis for the Degree of Masters of Arts, Department of Anthropology, Florida State University.

STUART DAVID, 1988, The Río Azul cacao pot: epigraphic observations on the function of a Maya ceramic vessel, Antiquity, vol. 62, pp. 153-157.

THOMPSON J.E.S., 1956, Notes on the use of cacao in Middle America, Notes on Middle American Archaeology and Ethnology, vol. 152, pp. 95-116.

Carlo Capponcini