
La dieta mediterranea affonda le sue radici nella storia del nostro Paese, nelle tradizioni e dalle abitudini alimentari greche. Queste abitudini sono radicate nel tempo. Proprio la tradizionalità, la conoscenza e le abilità tramandate hanno fatto si che il 16 novembre del 2010 a Nairobi, in Kenya, l’Unesco approvasse la dieta mediterranea come Patrimonio Culturale Immateriale.
Una grande conquista ma che ha origini molto antiche. Partendo dagli ingredienti base potremmo affermare con certezza che l’olio di oliva sia proprio un elemento chiave: simbolo di essenza divina nella cultura della Magna Grecia ma presente già prima, come testimoniano le tracce di olivo fossile ritrovate. la coltivazione comincia in Siria e a Creta e poi si diffonde rapidamente con i Fenici e poi cono i Greci fino ad arrivare ai Romani che la integrarono nel sistema commerciale coltivando l’ulivo in tutti i territori conquistati.
Abbiamo intervistato la nostra ospite, la dottoressa Filomena Vitale, biologa nutrizionista, esperta ed aggiornata sull’alimentazione più antica al mondo per saperne di più anche dal punto di vista non solo storico ma scientifico e medico.

-Salve dottoressa, la dieta mediterranea sembra essere in voga ormai da secoli ma quanto può veramente aver inciso dal punto di vista biologico, sulla qualità della vita?
-La dieta mediterranea rappresenta un modello nutrizionale ovvero uno stile di vita non solo una strutturazione dei macronutrienti. È incentrata soprattutto sulla corretta scelta degli alimenti, tale da prevenire tante malattie come diabete, ipertensione, infarti e ictus questo grazie ai princìpi fondamentali che la caratterizzano:
- Frutta e verdura di stagione, ricchi di antiossidanti, vitamine e Sali minerali;
- cereali integrali contenenti le fibre (consigliate 30g al dì nell’adulto), conferiscono sazietà regolano le funzioni intestinali e modulano l’assorbimento dei nutrienti e tanto altro.
- Riduzione dei grassi saturi di origine animale a favore di quelli insaturi, olio evo.
- Moderazione dei prodotti lattiero-caseari.
- Prediligere carbo complessi a discapito dei zuccheri semplici.
- Maggiore consumo di pesce e legumi, ridimensionando il consumo di carne( 1 volta a sett, rossa 2 volte bianca)
È bene evitare, invece, alimenti poveri dal punto di vista nutrizionale che sono deleteri per il nostro organismo come insaccati, zucchero raffinato, strutto, margarina e super alcolici. Impostando uno stile alimentare rispettando i capisaldi della nostra dieta mediterranea non faremo altro che migliorare qualitativamente la nostra vita guadagnandone soprattutto in salute.
-Uno degli elementi principali sembra essere l’olio di oliva, come abbiamo già accennato sopra ma in che proporzioni è consigliato utilizzarne e quanto è importante, visto che per gli antichi era sacro?
-L’olio extravergine di oliva è un alimento salutare definito quasi come un medicinale grazie ai suoi componenti infatti è ricco di vitamina E che protegge le cellule del corpo dal danno ossidativo, contiene i polifenoli che hanno effetti antiossidanti e migliorano il metabolismo dei grassi. Rappresenta il protagonista indiscusso della dieta mediterranea, eletto infatti come unico condimento. La FDA, ovvero la Food and Drug Administration americana infatti è pervenuta alla conclusione che alcuni grassi come l’olio evo non sono solo nutrienti, ma per l’appunto possiedono anche straordinari benefici per la salute. Questo prezioso alimento, grazie al rapporto ottimale tra gli acidi grassi essenziali omega-6 e omega-3 risulta essere un valido alleato nella prevenzione di molte malattie tra cui i tumori ,malattie cardiovascolari , deficit cognitivi, riduzione dei marker infiammatori e diabete mellito di tipo 2. Ovviamente per godere a pieno dei polifenoli, vitamina E e altri antiossidanti è importante scegliere un olio evo di qualità consumarlo crudo prediligendo quello lavorato a freddo ( per non alterare le sue proprietà nutritive) la razione raccomandata è 2 cucchiai pari a circa 20 grammi. In questo modo si garantisce all’organismo un buon apporto di acido oleico, oltre a una adeguata dose di vitamina E e di polifenoli. In particolar modo oleocantale, tirosolo, idrossitirosolo e oleaceina. Inoltre per una corretta conservazione l’olio non deve mai pervenire a contatto con l’ossigeno, va conservato ad una temperatura compresa tra i 14 e i 18 gradi in contenitori di vetro scuro.
I cereali sono l’altro elemento fondante che già 10000 anni fa rappresentavano un alimento prezioso per le tribù del Medioriente, tant’è che le colture molto intense diedero il via alla stanzialità dei villaggi e all’inizio del processo di coltivazione agricola. Oggi i cereali sono parte integrante della dieta e bisognerebbe prediligerne le tipologie poco trattate ed integrali anche se per noi, probabilmente, il concetto di cereale è spesso abbinato alla pasta e al pane. Assieme ai cereali spesso abbiniamo l’idea della frutta e verdura. La dieta mediterranea si associa al consumo di pomodoro e patata, entrambe non europee ma coltivate 5000 anni fa e introdotte successivamente in Europa grazie alle spedizioni di Colombo. Così come il limone e l’arancio che sono originari rispettivamente (limone) dell’India ma già presenti in Italia nel II sec. d.C anche se furono gli Arabi i primi coltivatori tra il 1100 ed il 1200; dalla Cina (arancio), Indocina e Sud est Asiatico. Frutta fresca ma anche secca come le noci che erano parte dell’alimentazione romana, greca ed egizia.
-Ancel Keys (1904-2004), biologo e fisiologo statunitense studiò le origini di quetsa famosa abitudine alimentare, attraverso l’osservazione delle popolazioni del Meridione italiano, soprattutto Cilentano, quindi della regione Campania, durante una sua vacanza a Pollica e ne scoprì le virtù tanto decantate, quindi la domanda che le faccio è: perchè la dieta mediterranea per l’uomo è stata così importante e come ha influito sullo sviluppo di intere popolazioni?
-Il 3 novembre 2010 a Parma gli scienziati del mediterraneo ed esponenti internazionali si sono confrontati sull’evoluzione della dieta mediterranea, elaborando la nuova piramide alimentare per la dieta mediterranea moderna, tenendo conto delle mutate abitudini alimentari e delle recenti scoperte in campo nutrizionale. Ad esempio è stata rivista la posizione dei grassi poiché nella vecchia piramide erano situati all’apice invece solo i grassi saturi meritano questa locazione mentre quelli di origine vegetale ,l’olio evo per eccellenza, deve essere usato quotidianamente. Quindi è stato evidenziato il ruolo importante dei grassi buoni contenuti oltre nell’olio evo anche nella frutta secca come noci, nocciole e mandorle. Analogamente il ruolo dei carboidrati quelli integrali giovano alla base della piramide quelli raffinati invece vanno in alto ovvero non vanno consumati regolarmente. Quest’ultima revisione oltre a una rivalutazione degli alimenti dal punto di vista qualitativo e quantitativo include anche altri punti quali attività fisica, convivialità, stagionalità e utilizzo di prodotti locali. Come definita da un autore “ la dieta mediterranea è molto più di un semplice alimento”.
Nel ringraziare la dottoressa Vitale per le informazioni rilasciate in esclusiva non potevamo dimenticare la gioia di un buon bicchiere di vino che già nel IV secolo a.C, come Ippocrate tramanda, si diceva potesse avere un potere curativo e nutraceutico quindi gli antichi ne sapevano molto più di noi. Ci piace confrontarci, in questo modo, con la scienza moderna per avere un quadro più ampio e trarre spunto e insegnamento proprio dal passato, tanto prezioso per noi.
Claudia Fanciullo
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.