
I cereali più utilizzati per la produzione di questa notissima quanto antichissima bevanda erano, prima di tutto, l’orzo, i grani nudi, triticum, il miglio, il miglio a grappolo, l’avena e il sorgo. In antico Egitto, per esempio, veniva prodotta a partire dall’utilizzo del pane, ossia delle gallette d’orzo o frumento.
Una buona parte di queste bevande era poco nota agli italici anche se circolava in qualche provincia, come ci attesta l’Editto di Diocleziano, ed avevano un prezzo basso perché considerata per i poveri. Plinio e Ulpiano infatti ci attestano che il vino, a parità di consumo era per i ricchi. In Italia solo i Liguri la producevano utilizzando l’orzo.
Se si apparteneva alla classe media, la birra da bere era di frumento e miele mentre le classi inferiori la bevevano senza. La prima detta caelia è documentata nel 133 a. C presso I numantini. In Pannonia, Illiria e Dalmazia, la birra d’orzo e frumento era detta sabaia ed era per i poveri.
Se nell’Egitto antico era considerata la bevanda nazionale, per i greci e romani era adatta ai barbari.
Voi cosa ne pensate?
Dott. Ssa Claudia Fanciullo
BIBLIOGRAFIA
Posid., ap. Ateneo, 152 c, cfr. Giuliano, A. P. 9, 368.
Marcell., Med. 16,33.
Plinio, 22,154;Diod. 1,34;Ateneo, 447c;cfr.F.Hartmann, L’agriculture dans l’ancienne Egypte, p. 50-53.
Plinio, 14,149,22,164.
J. André, L’alimentazione e la cucina nell’Antica Roma.
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