
«Prendi tre once di albicocche di prugne e di uva passa. Sminuzza i frutti secchi o con un coltello a mezza luna o con un coltello normale a seconda se vuoi pezzi più o meno sbriciolati. Cuoci nel miele tre once di noci e due once di pinoli, finché diventa duro, stai attento a non scottarti le dita perché il miele è tanto caldo. Raffredda il dolce duro ottenuto e poi sminuzzalo in pezzetti piccoli. Mescola a lungo tre libbre di formaggio di ovino finché diventa morbido. Quindi amalgama lentamente mezza libbra di miele. Aggiungi il dolce duro sminuzzato e mescola il tutto. Mescola farina di mandorle con miele e polvere di cocciniglia. Copri il bordo di una pentola con questo confetto di mandorle e metti nel centro il composto con il formaggio e fai riposare in un luogo fresco per un tempo adeguato. Puoi usare anche una dispensa con ghiaccio, se il tuo padrone ne possiede una. Poggia la cassata su un piatto da portata e coprila con un velo di formaggio ben mescolato. Decora con noci, datteri e fichi secchi.»
Un affresco ritrovato ad Oplontis, nella villa di Poppea Sabina, seconda moglie di Nerone, raffigurava un dolce tipico dell’epoca romana risalente al I sec a. C. La forma del dessert riporta immediatamente a quella che è la cassata moderna, con l’unica differenza che nella copertura non vi è glassa dal tipico colore verde, bensì rossa. Informazioni specifiche sugli ingredienti in passato ci sono pervenute grazie al ritrovamento di alcuni papiri. Su uno di questi , in un latino maccheronico, era riportata la ricetta di un dolce tanto amato dai Romani e che oggi è riprodotto in molte pasticcerie come quella del famoso Sal de Riso in Costiera Amalfitana, grazie soprattutto allo studio di archeologi come la dott.ssa Eugenia Salza Prina Ricotti.
Ricotta, miele, albicocche secche, prugne secche, uva sultanina, noci (o nocciole o mandorle), pinoli, datteri e farina di mandorle. Sono questi gli ingredienti che oggi possiamo riutilizzare per proporla magari a qualche archeocena.
Ecco la ricetta antica della cassata di Oplontis
Ingredienti:
– ricotta di pecora, 800 gr
– pinoli, 30 gr
– noci sgusciate, 30 gr
– albicocche secche, 70 gr
– cedro, 70 gr
– uva passita, 30 gr
– datteri snocciolati, 40 gr
– miele, 150 gr
Per decorare:
– fichi canditi, 4
– noci sgusciate, 4
– datteri interi, 4
– albicocche essiccate, 4
Per decorare il bordo:
– tuorli d’uovo, 2
– farina di mandorle, 100 gr
– succo di lampone, 50 gr
Preparazione:
1. Prepariamo la sfoglia rossa che ci servirà al passaggio ‘4’, impastando il rosso d’uovo con la farina di mandorla e aggiungendo il rosso dei lamponi.
2. In un recipiente versiamo la ricotta di pecora e con l’aiuto di una frusta rendiamola cremosa. Aggiungiamo man mano il miele incorporandolo alla ricotta.
3. Adesso sminuzziamo i frutti secchi e canditi in piccoli pezzi e aggiungiamo al composto di ricotta e miele.
4. Prepariamo lo stampo rotondo coprendolo con la sfoglia rossa precedentemente preparata. Poi versiamo il composto all’interno dello stampo rendendolo uniforme. Al centro aggiungiamo i frutti rossi per il decoro. Mettiamo in frigorifero a 0°C per circa 2 ore.
Intrigante vero? La dedico a tutte le mamme del mondo antico, presente e futuro…
Dott.ssa Claudia Fanciullo
Bibliografia e Sitografia
Eugenia Salza Prina Ricotti,Ricette della cucina romana a Pompei di ed. “L’Erma” di Bretscheider.