Dal Libro de Arte Coquinaria di Maestro Martino.

Maestro Martino chiama poeticamente questi dolcetti “pieni di vento”, perchè friggendoli la pasta si gonfia come avesse un ripieno ma all’interno invece è vuota. Forse antenate delle chiacchiere ma secondo il mio punto di vista sono simili alle pizzelle fritte salate che si vendono a Napoli come ottimo street food.
Togli del fiore di farina et d’acqua di sale et del zuccaro; distemperai questa farina facendone una pasta che non si a troppo dura, et falla sottile a modo di far lasagne; et distesa la ditta pasta sopra ad una tavola, con una forma di legno tanda overo con un bicchiero la tagliarai frigendola in bono oglio. Et guarda non ti venisse bucata in nium loco, et a questo modo si gonfieranno le frictelle, che pareranno piene, et saranno vote.
Io le ho realizzate in questo modo per 6 persone:
400 g di farina 00
100 g di zucchero di canna o bianco
5 g di sale
acqua tiepida q.b
olio per friggere in padella.
Mescolate la farina con l’acqua, il sale e lo zucchero. Lavoratela per 30 minuti e fatela riposare per circa un’ora.
Stendetela e ricavatene dei tondi di circa 1mm, con uno stampino o, come suggerisce Maestro Martino, aiutandovi con un bicchiere.
Mettete l’olio in una padella capiente, fatelo arrivare a temperatura e friggete le frittelle. Vedrete che si gonfieranno, quando sono dorate, scolatele.
Con una spolverata di zucchero sarebbero squisite, oppure potreste accompagnarle con del vino medievale Chiaretto (se siete curiosi di assaggiarlo contattatemi che ve ne procuro qualche bottiglia). Se invece decideste di provarle con un filo di miele sopra potreste ricordarvi il sapore di un’altro dolce particolare di cui vi ho già parlato: Nastòs dell’antica Grecia.
Tutto il mondo è paese con la storia e con il cibo!
Per voi un piccolo video del procedimento accompagnato dalla nuova sigla creata in esclusiva per ArkeoGustus (tutti i diritti sono riservati).
Dott.ssa Claudia Fanciullo