Un alimento salutare e dietetico che è protagonista delle nostre tavole da migliaia di anni. Si mangia e si beve, si fanno cosmetici ed è sano ed è economico.
Sto parlando del riso.
I segni delle prime coltivazioni di riso sono stati trovati nella valle del Fiume Azzurro in Cina e sono datati a circa cinquemila anni fa.
Molto probabilmente sono giunti in Europa grazie alle truppe di Alessandro Magno di ritorno dalle valli dell’Indo. Le prime menzioni risalgono ai testi di Teofrasto, botanico e filosofo greco del IV-III secolo a. C e di Strabone, tre secoli dopo.
La storia ci racconta che le vere e proprie coltivazioni europee di riso risalgono all’arrivo degli Arabi in Spagna e Sicilia nell’VIII secolo d. C, ma dobbiamo aspettare il Cinquecento per ritrovare le documentazioni chiare sull’inizio delle coltivazioni intensive in territori paludosi come l’Emilia, il Piemonte e il Veneto.
Parlando di questo alimento non possono non venirci in mente la marea di ricette che il nostro patrimonio enogastronomico ci ha lasciato. Ho scritto “enogastronomico” proprio perchè con il riso si possono anche fare delle bevande alcoliche( chi non ha mai bevuto il vino di riso ed il sakè è pregato di recuperare alla grande!).
Al nord con i risotti e al sud con altre prelibatezze come il sartù di riso (podcast sotto) E LE ARANCINE O ARANCINI siciliani.
Si narrano epiche battaglie combattute da convinti sostenitori dell’arancino e dai difensori dell’arancina. Sono sanguinose discussioni tra le preparazioni dell’uno e dell’altro però per chi arriva da fuori, la Sicilia si schiude come uno scrigno a regalare queste pepite dorate, lussuriose in versione ragù…oppure bianche…Non saprei quale mangiare e come chiamarle ma credo che mi rifarei all’abitudine campana che risolve ogni disputa e li chiamerò PALLE DI RISO.
Dott.ssa Claudia Fanciullo di ArkeoGustus.